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L’America, stampata nel 1650, è il più organico e riuscito tentativo di realizzare una moderna epica di viaggio. Lungo i suoi quaranta canti e le sue oltre quattromila ottave si condensa e prende forma poetica tutta l’esperienza odeporica della prima modernità: i viaggi di Barents in cerca del passaggio a Nordest e quelli di Vasco da Gama verso l’India, le scoperte di Colombo e dei Caboto, le spedizioni portoghesi in Africa fanno da contrappunto all’itinerario sapienziale, spirituale e anti-eroico, di Amerigo Vespucci per il Brasile, la terra promessa dove fondare un nuovo impero della fede. Riagganciandosi ai grandi modelli classici e rinascimentali, da Omero ad Ariosto e Tasso, Bartolomei crea uno tra i più succosi frutti dell’epica volgare, a metà tra la monumentalità dell’antico poema e l’affermazione del nuovo paradigma della conquista tra scienza e fede.