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Dopo il 7 ottobre 2023, mentre il conflitto a Gaza infiammava il dibattito globale, i grandi brand sono rimasti in silenzio. Unspeakable indaga le ragioni di quel silenzio, tra interessi economici, rapporti di potere, censura e razzismo sistemico. Un viaggio nelle scelte comunicative delle aziende, attraverso doppi standard e gerarchie dell’empatia, per capire cosa viene detto, cosa viene taciuto — e perché.
La nostra redazione ritiene che Unspeakable sia una delle pubblicazioni più importanti che l'editoria italiana abbia prodotto dall'inizio del genocidio a Gaza, perché ha il pregio di dare strumenti per orientarsi non solo rispetto a questo particolare evento storico, ma più in generale di mostrare chi siano i famigerati "poteri forti", come agiscano, o meglio, come comunichino, perché e come scelgano di farlo. Oppure di non farlo, e cioé di tacere.
Unspeakable spiega e documenta il modo di comunicare delle multinazionali di fronte ai temi sociali, smascherandone la psiche, le compromissioni finanziarie, gli interessi e i timori. Le stesse aziende che nel tempo hanno appoggiato istanze come parità di genere, Black Lives Matter, diritti LGBTQ+ e guerre ritenute ingiuste, hanno deciso di tacere in merito all'occupazione illegale dei Territori Palestinesi e all'operazione di pulizia etnica in corso nella Striscia. Perché, esattamente?
Il silenzio delle multinazionali su Gaza rivela interessi, paure e doppie morali. Un’indagine sul potere, l’economia e la parola.
Ha collaborato alle ricerche Elisa Reina.