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L'incontro fra due culture lontanissime geograficamente che scoprono di avere un formidabile mezzo di comunicazione in comune: l'inconscio. Sogno e realtà apparente si incrociano e non sono mai separati, se non da "pareti sottili", che possono essere varcate dal desiderio o dall'intelligenza e sono inaspettatamente permeabili, come in un flusso osmotico.
La scrittura di Silvia Accorrà è sottile e insinuante come i confini tra realtà e mondo onirico, tra vista e cecità, tra individualità e osmosi: un romanzo toccante che lascia sbigottiti.
Heiko H. Caimi