Rotate screen
Un diario di viaggio compiuto tra il Mali e il Burkina Faso e raccontato con immagini e parole. La fotografia è la conseguenza di un incontro con la gente, con la vita e con la natura, come nelle storie che in quei luoghi si raccontano. Il viaggio è anche uno spazio dell'immaginazione che l'autrice ha condiviso con i bambini della scuola primaria: a questi dialoghi sono ispirati i testi, che raccontano un'esperienza umana straordinaria, la saggezza di tradizioni antiche, la bellezza, il rapporto con la natura e la vita quotidiana di luoghi lontani, in modo evocativo e divertente; mentre le immagini celebrano l'organicità fra le forme della natura e i gesti, le azioni e le creazioni delle persone.
Nel pensiero Dogon parola e immagine hanno un potere creatore. La nozione di “parola” ha un significato che comprende tutte le manifestazioni dell’uomo e del mondo: linguaggio, arti plastiche, danza, paesaggio, natura, animali e piante. L’ autrice, seguendo le tracce delle “parole del mondo”, ci conduce in un viaggio a ritroso fino a quello spirito universale racchiuso nello sguardo delle persone, negli oggetti e nelle pratiche quotidiane, nei paesaggi ove anche il silenzio è parola: testi e immagini ci guidano e ci interrogano, raggiungono l’origine, lo spirito del mondo.
Valentino Franchitti