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Un romanzo di formazione. Un ventenne disilluso rinuncia a ritagliarsi un ruolo nella società. Non abbandona l'università, ma le dà direttamente fuoco, e poi scappa in una grande città per vivere da senzatetto. Attraverso varie digressioni e flashback, il protagonista fa via via luce sulla sua natura sociopatica e sull'infanzia segnata dall’assenza o la dannosità dei genitori.
Una lingua sgrammaticata, densa di dialettalismi veneti. Il flusso di coscienza di un individuo egoista e votato a soddisfare i propri istinti più bassi, ma capace al contempo di grandi slanci di generosità.