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Eventi

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Genere Saggistica divulgativa | Collana "Erodotea"
Data di pubblicazione marzo 2022
Informazioni Cartaceo
Numero Pagine 460
Dimensioni 12x19
Spedizione standard o rapida
ISBN 978-88-31304-78-8

Radiocronache
Storie delle emittenti italofone d’Oltrecortina
Lorenzo Berardi

A Mosca come a Praga, a Budapest come a Varsavia, passando per Berlino Est, Bucarest, Sofia, sino a Tirana e Belgrado, dieci emittenti di Stato e tre stazioni radio clandestine trasmisero in italiano per decenni, a partire dagli anni Trenta del XX secolo. Le animarono centinaia di redattori, fra i quali numerosi italiani. Questo libro racconta le loro incredibili storie e quelle delle emittenti alle quali collaborarono;poi, il crollo del comunismo le travolse o ne stravolse i palinsesti. Un viaggio che parte dall’ex URSS e si conclude nell’ex Jugoslavia, percorrendo l’Europa orientale e gli eventi storici che hanno contribuito a definirla dal Secondo dopoguerra a oggi.


È un capitolo quasi inedito della Guerra Fredda, quello che si svolse sulle onde d’Europa. E la lingua italiana fu un campo di battaglia cruciale, che si stendeva da Mosca a Capodistria. Una vicenda che Lorenzo Berardi ricostruisce con la passione per la ricerca storica che contraddistingue il suo lavoro giornalistico.

Luigi Spinola, Rai Radio3 Mondo



INDICE
COME RADIO MOSCA DIVENNE VOCE DELLA RUSSIA
 Radio Milano Libertà
 La Voce della Verità
 Gli esordi di Radio Mosca in Italiano
 Gli anni Cinquanta
 La Piccola enciclopedia sovietica
 Gli anni Sessanta e Settanta
 1986-1993: di Chernobyl, perestrojka e fast-food
 1994-2013: alba e tramonto della Voce della Russia
RADIO PRAGA E GLI ESULI ITALIANI IN CECOSLOVACCHIA
 Origini di Radio Praga italofona
 1950-1956: gli esordi della redazione italiana
 1956-1968: “Discorso segreto” e “Giornale della siesta”
 1968: Primavera di Praga, invasione e repressione
 1968-1976: normalizzazione e dissidi fra PCI e KSČ
 1976-1990: dal licenziamento degli italiani alla fine di Radio Praga italofona
OGGI IN ITALIA, L’EMITTENTE FUORILEGGE DEL PCI
 1949-1950: l’arrivo dei primi redattori italiani
 1950-1951: esordi artigianali e timori democristiani
 1951-1953: primo palinsesto e riunioni fiume
 Vita nella “villa degli italiani”
 1951-1965: il lavoro redazionale quotidiano
 1965-1968: affinità/divergenze fra Praga e Mosca
 1968-1971: fine delle trasmissioni
I NASTRI ITALIANI DI RADIO VARSAVIA
 1950-1956: la sezione italiana diventa una redazione
 1956-1968: le storie di alcuni redattori italiani
 1968: di purghe, addii e licenziamenti
 1969-1981: vacanze e rientri in Italia
 1981-1989: legge marziale e sue conseguenze
 1961-1990: le voci di Radio Varsavia
 1991-1992: crollano antenne e cala il silenzio
LE DUE VITE DI RADIO BUDAPEST
 1936-1956: dal primo notiziario in italiano alla redazione italofona
 Autunno 1956: l’insurrezione alla radio
 1957-1981: redattori italiani a Budapest
 1981-1991: un decennio di cambiamenti prima della chiusura
 2002-2007: riprendono (e richiudono) le trasmissioni
DA OGGI NEL MONDO A RADIO BERLINO INTERNAZIONALE
 1952-1961: Radio Oggi nel Mondo
 1961-1962: la costruzione del Muro e l’inizio di RBI italofona
 1945-1956: da Berliner Rundfunk alla nuova Funkhaus
 1961-1975: gli esordi della redazione italiana di RBI
 1962-oggi: trasmissioni italofone da Colonia e dintorni
 1976-1988: vita redazionale e bazar della solidarietà
 1989: anniversario della RDT e fine del Muro
 1990: riunificazione tedesca e scomparsa di RBI
 2019: le bobine di Babelsberg
RADIO BUCAREST E IL RITORNO DI BABBO NATALE
 1946-1964: propaganda di regime e ritorno dei programmi italofoni
 1965-1988: al servizio del Conducător
 1989: addio Nonno Gelo, benvenuto Babbo Natale
 1990-oggi: Radio Romania Internazionale
RADIO SOFIA O DEL CONOSCERE BENE LA BULGARIA
 1946-1977: redattori italiani e turisti bulgari
 1978: in morte di Markov, voce dissidente
 1979-1989: il crepuscolo di Tato
 1990-1997: inizio e fine di Radio Bulgaria
QUI PARLA RADIO TIRANA
 1944-1960: la propaganda cambia colore
 1961-1985: il ventennio isolazionista di Hoxha
 1985-1990: il Paese cambia, Radio Tirana tentenna
 1991: l’Italia come terra promessa
 1992-oggi: da megafono del regime a voce amica
LE ALTRE DI LÀ: RADIO BELGRADO E RADIO CAPODISTRIA
 Radio Belgrado: 1924-2015
 Radio Capodistria: 1949-oggi
CRONOLOGIA ESSENZIALE

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Versione cartacea

Durante il XX secolo la radio ha giocato un ruolo fondamentale nella vita quotidiana. Arrivò ovunque e condizionò spesso profondamente l’andamento delle istituzioni nazionali e delle relazioni internazionali. La storia della radio comprende anche le trasmissioni in italiano diffuse da emittenti straniere, fondate per scopi propagandistici o di coesione identitaria, e rivolte a connazionali. 

Mangialibri

Parlava di richieste da parte degli ascoltatori. Che rapporto c’era tra radio e pubblico?

 

"Questo è forse l’aspetto più interessante: i redattori avevano la capacità di creare una relazione molto stretta, amichevole, con gli ascoltatori. Rispondevano a tutte le lettere che ricevevano e avevano, tutte queste radio, un’incredibile strategia di marketing, con l’ideazione di una serie di materiali, bandierine, cartoline personalizzate, che divennero rapidamente oggetti di culto per i collezionisti. Poi indicevano dei concorsi che permettevano ai vincitori di fare un viaggio per visitare la redazione, a Mosca come a Bucarest".

 

Intervista di Pierfrancesco Pacoda su Il Resto del Carlino

«Una volta passai la parola agli amici italiani che in italiano raccontarono quelloche stavaaccadendoaPraga». In questo modo il «pubblico cecoslovacco si rendeva conto che non eravamo soli nella resistenza e che tutto il mondo ci stava ascoltando».
L’episodio è uno dei tanti che arricchiscono il libro Radiocronache. Storie delle emittenti italofone d’oltrecortina (Prospero editore, pagine 460, euro 20) di Lorenzo Berardi, giornalista bolognese che da tempo vive a Varsavia. Un testo, il suo,come osserva LuigiSpinola,di Rai Radiotre Mondo, in cui è narrato un «capitolo quasi inedito della guerra fredda, quello che si svolse sulle onde d’Europa. E la lingua italiana fu un campo di battaglia cruciale, che si stendeva da Mosca a
Capodistria»

 

Massimo Novelli su Il Mattino

Che cosa lega Il dottor Živago,il futuro direttore del Tg3 Sandro Curzi, una canzone di Franco Battiato, l’ultimo discorso alla nazione di Aleksander Dubček e lo scrittore specializzato in extraterrestri Peter Kolosimo? Hanno in comune quella misconosciuta ma a suo modo influente rete di trasmissioni radiofoniche in italiano diffuse da emittenti d’Oltrecortina. Decenni di tempestosa attività, fra propaganda (molta), ma anche informazione e intrattenimento in un’epoca in cui la guerra fredda si combatteva anche via etere.

 

Lorenzo Guadagnacci su Quotidiano Nazionale

Il ricordo di un'epoca irripetibile.

Il Manifesto

Lorenzo Berardi

Lorenzo Berardi, autore e giornalista nato a Bologna nel 1982, risiede a Varsavia dal 2014. Collabora con testate italiane e internazionali, fra cui “Al Jazeera English”, “New Eastern Europe”, “Radio3 Rai” e “Il Manifesto”, oltre a essere co-fondatore di Centrum Report. Ha cominciato a occuparsi di radiofonia in Italia, lavorando per un’emittente del circuito di Popolare Network e pubblicando nel 2006 Con una certa frequenza, libro a sei mani sulle radio libere bolognesi (Yema, 2006).

 

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