Rotate screen
Sei un’emotiva, un’isterica, una logorroica…
Aggettivi in apparenza ben lontani dal turpiloquio a cui pensiamo quando sentiamo parlare di violenza sulle donne. Eppure queste parole nascondono una lunga storia di discriminazioni. Come nel caso degli aggettivi che si utilizzavano per compilare le cartelle cliniche nei manicomi femminili o quelli adottati per anni per vietare alle donne di accedere a certe professioni.
Il libro ricostruisce i percorsi di molti di questi termini, facendoci diventare più consapevoli di quanto diciamo e scriviamo ancora oggi quando ci riferiamo alle donne.